#12 – Il Darkweb

di | Marzo 14, 2022

Sempre più frequentemente al telegiornale sentiamo notizie di attacchi informatici e di hacker che rivendono i dati sul dark web. Ma cos’è questo dark web? È davvero un covo di pirati, criminali e depravati?

Ascolta “12 – Il Darkweb” su Spreaker.


Esistono principalmente tre diversi tipi di web e tutti coesistono su internet. Si tratta di Clear Web, deep web e dark web. Si stima che esistano 1.83 miliardi di siti internet tra clear e deep web. Per la natura del dark web non ci è dato di sapere quanti siti esistano e qualsiasi stima, secondo me, sarebbe lontana dalla realtà.

 

Immagina un iceberg: la punta è il web in chiaro. È quella che rimane fuori dall’acqua, visibile e accessibile a chiunque. 

La prima parte sommersa è il deep web: è nascosta dall’acqua ma comunque accessibile senza troppi problemi.
La parte più profonda e difficilmente accessibile è il dark web.

 

Il web in chiaro è quindi quello liberamente accessibile senza particolari programmi e senza alcuna credenziale di accesso. Per semplificare si potrebbe dire che comprende tutte quelle pagine che sono indicizzabili da un motore di ricerca.

Il deep web comprende invece le pagine che sono sulla internet normale ma che non sono liberamente accessibili. Pensa al tuo home banking o alla tua email: sono sul web ma per accedere devi inserire delle credenziali. Questo fa si che le tue email e il tuo estratto conto non vengano indicizzate dai motori di ricerca diventando quindi accessibili solo a te.

E sul fondo dell’iceberg troviamo il dark web. Anzi, troviamo le varie darknet perchè ne esistono diverse. La più famosa è sicuramente TOR, acronimo di The Onion Routing. Onion significa cipolla e anche il logo di questa rete è infatti una cipolla e si ispira alla struttura “a strati” della rete TOR.

Spesso al telegiornale avrai sentito dire che per accedere a queste reti bisogna essere degli hacker e avere nozioni informatiche di altissimo livello. Non è assolutamente così: basta scaricare un browser già confezionato e il gioco è fatto. Il vero problema  è trovare i siti nel dark web senza l’ausilio di un motore di ricerca potente come google. Esistono alcuni motori di ricerca ma sono ben lontani dall’accuratezza di quelli tradizionali. Altro grosso problema è che spesso i siti indicizzati non sono più risorse disponibili.

Per semplificare ulteriormente la consultazione di un sito ospitato nel dark web esistono dei siti sulla internet in chiaro che fanno da ponte e consentono la visualizzazione delle risorse.

Lo sai anche tu: dove c’è un elevato livello di anonimato la criminalità prolifera quasi indisturbata. Con la complicità di notizie malamente confezionate si è portati a pensare che il dark web sia stato creato per poter svolgere illeciti senza troppi problemi. Ma non è affatto così: TOR nasce come progetto militare statunitense reso poi disponibile a tutti. E la sua funzione principale doveva essere quella di proteggere le comunicazioni. A oggi TOR viene lecitamente utilizzato per aumentare il proprio livello di privacy e per consentire di aggirare la censura in molti paesi dotati di governi diversamente democratici. Un esempio recente è l’apertura degli indirizzi TOR di twitter per evitare il blocco che Putin ha messo in questo periodo di guerra con l’Ucraina.

Sono sicuro che non ti è sfuggito un dettaglio: ho parlato di aumento della privacy e non di anonimato totale. Su internet l’anonimato totale praticamente non esiste e, seguendo le briciole, è possibile risalire a tutto. La rete TOR non è esente da questo problema: per la sua conformazione in particolari circostanze è attaccabile dall’interno. Ne sono la prova gli arresti ad opera dell’FBI dei proprietari di alcuni “Amazon del crimine” che erano presenti da anni. In altri casi si è invece utilizzato il metodo dell’honeypot, cioè del vaso di miele. 

I federali hanno preso possesso e gestione di un sito pedopornografico e per 20 giorni hanno tracciato e incriminato gli utenti che si sono collegati in quel periodo. Inutile negarlo: la darknet sono luoghi pericolosi nei quali un normale utente probabilmente oggi non dovrebbe entrare. Ciò nonostante restano strumenti utilissimi: Wikileaks da sempre protegge l’anonimato delle proprie fonti facendo transitare conversazioni e documenti sulla rete TOR. E un procedimento simile viene utilizzato da cittadini e reporter per oltrepassare la censura informatica negli stati che non amano la libertà di stampa e di espressione.

Se sul termine “vaso di miele” hai sorriso è normale: in informatica esistono tanti termini così dolcemente pericolosi.

Per sistemare queste falle sono stati creati altri tipi di darknet che promettono sicurezza e anonimato. Ma sappiamo bene che in questo mondo un prodotto è sicuro fino a quando non si trova un modo per bucarlo. Ancora oggi vengono scoperti bug di sicurezza in sistemi operativi fuori corso come Windows 98. Un consiglio senza tempo e che copre tutto ciò che è un programma resta quello di aggiornare, aggiornare sempre! Proprio come ti dissi parlando degli smartphone! Non sempre gli aggiornamenti sono risolutivi, a volte purtroppo  creano problemi o creano nuove falle. Ma in linea di massima aggiornare fa bene al sistema.

Ma come fa la rete TOR ad incrementare la privacy di chi l’attraversa? Senza entrare in tecnicismi ti posso dire che una volta connesso alla rete i tuoi dati vengono rimbalzati attraverso altri tre computer prima di uscire sul clear web. Se stai pensando di usarla per scaricare film e musica in sicurezza ti do una brutta notizia: non conviene. Tra le caratteristiche di TOR c’è la lentezza di navigazione imposta per boicottare la tracciabilità della connessione.

Per essere più chiaro pensa a quei film dove il cattivo per sfuggire alla cattura entra in un autosilos e ne esce con un’altra auto. Immagina questa scena un paio di volte e il gioco è fatto.

 

Se pensi che questo episodio possa aiutare un tuo amico non esitare a condividerlo: aiuterai lui a saperne di più e TecnoRiflessioni a crescere! Ma non chiudere prima della citazione!

 

Nessuno è amico di nessuno nella rete nera, nel dark web. Lì non si è semplicemente nel profondo. Lì si è nelle tenebre. Tra i signori delle tenebre.” 

Sara Magnoli , Dark Web (librokindle)
Pelledoca Editore

 

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