Il Garante chiude ChatGPT

di | Aprile 5, 2023

Volente o nolente lo avrai sentito: il garante per la Privacy italiano ha bloccato l’accesso a Chat GPT. Qualcuno grida alla censura, qualcuno pensa sia esagerato.

Altri non ne hanno capite le motivazioni.

 

Ascolta “Il Garante chiude ChatGPT” su Spreaker.
 

Prima di buttarci nell’argomento di oggi ti ricordo che su TecnoRiflessioni puoi trovare la trascrizione di questa puntata e le fonti che ho utilizzato per prepararla. Sono delle risorse molto utili nel caso tu voglia approfondire!

 

ChatGPT è uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale. In poche parole ha seguito e continua a seguire un addestramento per capire le sfumature del linguaggio umano per riuscire a dare risposte più umane possibili. Se hai avuto modo di provare le assistenze clienti automatiche sai bene quanto siano schematiche e preimpostate le loro risposte.
U
n bot tipo ChatGPT è in grado di darti risposte ben più complesse e articolate. Riesce addirittura a portare avanti discorsi e contradditori.  

È una spiegazione molto grezza e non adatta ai puristi ma rende l’idea della sua potenza e della sua complessità.

 

Ma torniamo a noi e partiamo subito con una smentita: non si tratta di censura e non è minimamente paragonabile alla censura cinese. Per quanto lo trovi banale ci tengo a precisarlo perchè un politico italiano è arrivato ad accostare queste due cose. Un accostamento gratuito del tutto azzardato e irrealistico.

 

Il garante ha imposto lo stop semplicemente perchè Chat GPT non rispetta la normativa europea in materia di trattamento dei dati personali (la cosiddetta GDPR). Probabilmente il furto dei dati avvenuto a metà marzo avrà spinto il Garante ad osservare più nel dettaglio Open AI e il loro ChatGPT. Questo temporaneo blocco delle attività agli italiani è da una parte penalizzante per chi ha sottoscritto un piano a pagamento ma dall’altra è una tutela. Una tutela ai nostri dati personali e alle modalità di utilizzo dei dati stessi.

Essendo l’Italia parte dell’Europa ed essendo il GDPR una normativa europea è giusto aspettarsi che anche gli altri stati seguano lo stesso esempio: ci sono voluti anni per ottenere questa tutela e non è pensabile che per amor dell’innovazione ci si possa girare dall’altra parte e far finta di nulla.

 

Tra tutte le contestazioni del Garante che ti lascio in nota ne basterebbe una su tutte per capire il perchè della decisione: Chat GPT non verifica l’età dell’utente. E questo non è per nulla banale! Un adulto consapevole può decidere a proprio rischio di comunicare dati sensibili all’intelligenza artificiale. Ma un ragazzino quanto può essere consapevole dell’importanza dei dati che sta comunicando? 

Si lo so che è un demandare ad altri il controllo sui propri figli e che sarebbe opportuno che un bambino stia sul web solo affiancato da un adulto ma il GDPR impone questa verifica. E nel caso di età a rischio deve essere un genitore a dare il consenso al trattamento dei dati.

L’età stabilita per poter dare i consensi in autonomia è di 16 anni e i singoli stati possono ridurla fino a 13. Ci sarebbe anche qui da discutere su quanti ragazzini di 13 o 16 anni siano consapevoli di ciò che accettano sul web ma sarebbe un discorso lungo e off topic.

 

Cosa dobbiamo aspettarci ora? Secondo me tre cose: nel brevissimo termine l’allargamento del blocco ad altri stati europei. In seconda battuta Open AI si adeguerà al GDPR tornando ad essere accessibile senza sotterfugi. Si perchè per il momento l’intelligenza artificiale si limita a controllare la nazione di connessione e a bloccare i servizi se si tratta di una connessione Italiana. Con una semplice VPN si può aggirare questo blocco e continuare ad usarla come se niente fosse. Nel caso ti interessasse farlo ti lascio un link sconto per la VPN che utilizzo io. Il terzo passaggio sarà regolamentare le intelligenze artificiali: così come l’Europa si è mossa per il GDPR dovrà farlo anche per questa nuova tecnologia. 

Ma questo sarà un lavoro lungo che probabilmente durerà anni: ci sono troppe cose in ballo. Progresso tecnologico e diritti degli utenti sono sicuramente elementi che devono trovare un punto di equilibrio che penalizzi il meno possibile entrambi gli aspetti.

 

Prima della citazione ti ringrazio per essere arrivato fin qui e ti invito a condividere questo episodio nel caso lo ritenessi utile. Ti aspetto nel canale telegram per sentire cosa ne pensi!

 

-La compassione. La sola cosa che una macchina non potrà mai avere. E che permette all’uomo di stare un gradino più in su. Ha da controbattere Spok?
-No dottore. Io ho sempre sostenuto che i computer siano più efficienti degli umani. Non migliori.
-Ma mi dica: chi preferirebbe avere intorno?
(ST:SC)

 

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