Ti serve davvero una VPN?

di | Maggio 4, 2023

Se hai guardato anche solo due o tre video su YouTube negli ultimi anni ti sarà diventato familiare il termine VPN. E probabilmente ti starai convincendo che sia un servizio essenziale per navigare sul web.

 

Ascolta “Ti serve davvero una VPN?” su Spreaker.
 

Parlando di ChatGPT nello scorso episodio ho nominato le VPN per aggirare il blocco del garante. Prima di capire quanto sia necessaria per te cerchiamo di capire in realtà cos’è e a cosa serve questo tipo di VPN.

Come sempre quelli che ne sanno rimarranno inorriditi dai termini che utilizzerò. Vi chiedo scusa, ma lo farò anche oggi. 

Immagina internet come una serie di strade e che il computer sia l’automobile con cui vai in giro. Hai una targa che dice molte cose di te come ad esempio chi sei e da dove vieni. Questa targa è l’indirizzo IP che il provider ti assegna appena ti colleghi. Ora pensa ad un sito internet come ad un bar. Quando visiti un sito internet non fai altro che salire sulla tua macchina, guidare su una strada fino ad arrivare al bar dove parcheggerai per bere un buon caffè. Chiunque ti abbia incrociato ha visto che ti stavi spostando. Chiunque è passato davanti al bar ha visto la tua macchina parcheggiata. La navigazione internet funziona più o meno così. Con l’utilizzo di una VPN succede che appena accendi la macchina le tue targhe vengono camuffate e per arrivare al bar non guiderai più per la strada ma attraverso un tunnel che evita sguardi indiscreti. Potrai quindi parcheggiare l’auto davanti al bar senza problemi perchè le targhe non saranno le tue e quindi in teoria nessuno potrà associarti a quella macchina.

Oltretutto se la tua targa non può entrare in un quartiere con quella falsa ci potrai entrare senza problemi: questo è proprio quello che succede se ti colleghi a ChatGPT utilizzando una VPN. Il tuo indirizzo IP italiano verrà sostituito con uno straniero saltando il blocco in vigore.

Ma c’è di più: con questo piccolo escamotage potrai guardare RAI Play dall’estero, guardare il catalogo Netflix di un altro paese e addirittura avere YouTube Premium a 15 euro l’anno. Tutto molto bello, tutto molto contrario ai vari termini di utilizzo dei singoli servizi. Se sia illegale a livello legislativo non lo so: sicuramente non è una pratica autorizzata dai provider di streaming. Al contrario di ciò che invece cercano di far passare gli influencer pagati dalle varie VPN per gli spot nei video.

Un altro aspetto che viene molto pubblicizzato riguarda la sicurezza quando ci si collega alle wifi pubbliche. Ora: abbiamo tutti giga in abbondanza nelle nostre sim e con le nuove direttive europee sono utilizzabili anche in roaming. L’utilizzo di reti wifi pubbliche oggi ha poco senso, salvo ovviamente situazioni particolari. Ma anche in questo caso la sicurezza della navigazione è già garantita dal protocollo SSL. Il lucchettone che compare nella barra degli indirizzi del tuo browser per intenderci. E se dobbiamo proprio dirla tutta se un vero hacker vuole i vostri dati troverà il modo di averli. Non ci sono VPN, SSL o santini che tengano.

Ho visto anche passare il messaggio che una VPN rende totalmente anonimi sul web. Io stesso l’ho in qualche modo detto nell’esempio della macchina e del bar. Questo è vero ma solo in parte: il provider saprà benissimo chi siamo e cosa facciamo. E probabilmente sarà ben felice di far vedere le nostre attività alle forze dell’ordine su loro richiesta. Il mio provider SurfShark afferma di avere una policy “No Logs” e che quindi non salva alcun dato di navigazione. Io non lo so se poi a conti fatti questo sia vero: non usando il web per attività criminose non mi pongo il problema. 

Due domande dovrebbero invece farsele gli utilizzatori di VPN gratuite: per quanto mantenere attivo un servizio del genere non costi una esagerazione il fatto che te lo facciano usare gratis deve avere un rovescio della medaglia. E di solito è la rivendita dei tuoi dati, nonostante si propongano come un mezzo per tutelarti. 

 

Nel caso tu voglia provare Surf Shark ti lascio un link con sconto nelle note: per trasparenza ti dico che SurfShark mi darà qualcosa nel caso tu ti abbonassi.

 

Ma non voglio demolire le VPN: come ho già detto ne uso anche io e trovo abbiano anche utilizzi legittimi. Ormai i pacchetti VPN comprendono una serie di funzioni aggiuntive come ad esempio l’eliminazione di molte pubblicità e il filtro per i traccianti: due cose molto utili e importanti oggigiorno. Se poi dovessi andare in un paese che attua la censura userei certamente una VPN per poter accedere al web e poter usare la solita internet. E quando si tratta di censura la VPN è solo uno dei modi per aggirarla. Te ne parlai tempo fa nella puntata sul darkweb che ti lascio in descrizione. Se non sai cosa sono TOR e il darkweb ti consiglio di recuperarla!

 

Ma quindi una VPN è davvero così essenziale come viene sbandierata? Secondo me no. È sicuramente utile ma non essenziale, almeno in Italia. Tutti quegli spot vengono fatti per farci credere di averne bisogno, per crearci il bisogno di averne una. Come sempre, ma lo saprai già, le pubblicità servono proprio a questo. E quelle delle VPN sono davvero ben fatte!

 

Per questa puntata è tutto, ma prima della citazione di chiusura ti invito a mettere un like sulla piattaforma che usi per ascoltarmi e una condivisione. Ovviamente solo nel caso l’argomento ti sia piaciuto o ti abbia schiarito le idee!

 

Internet offre una ricchezza inestimabile di informazioni, conoscenza, contatti umani. È così grande che ha gli stessi pregi e gli stessi difetti del mondo reale: pieno di cose meravigliose e anche di porcherie e cose inutili. (Roberto Vacca)

 

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