IT-Wallet

di | Marzo 24, 2024

Prima di iniziare mi scuso per la chiusura brusca dello scorso episodio: ho completamente scordato la citazione di chiusura e cosa ancora più grave non ho salutato!

IT-Wallet non è ancora realtà ma credo sia il caso di parlarne perchè dovrebbero ormai mancare pochi mesi alla sua pubblicazione. IT-Wallet sarà una specie di portafogli digitale nel quale i cittadini potranno conservare alcuni documenti. Si partirà con l’attivazione di patente, codice fiscale, carta d’identità e tessera europea della disabilità. Per poi integrare nel tempo altri documenti utili alla vita di tutti i giorni.

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In realtà non si tratterà di una vera e propria applicazione: questo archivio verrà integrato nell’app IO che abbiamo avuto modo di conoscere bene durante la pandemia. Il lancio è previsto per metà 2024 in netto anticipo sulla tabella di marcia europea. IT-Wallet farà infatti parte di un meccanismo europeo più ampio denominato EU-Wallet al quale aderiranno tutti gli stati Europei.

In questi portafogli sarà possibile anche inserire le carte di pagamento, un po’ come già succede con altre app di pagamento. Se mi ascolti da un po’ ti ricorderai che ho già parlato della comodità di poter utilizzare lo smartphone per effettuare i pagamenti, fosse anche solo in momenti di emergenza. E se vivi con la testa sulle nuvole come me questa sarà veramente la cosa che apprezzerai di più: poter dimenticare a casa il portafogli senza avere l’angoscia di essere in giro senza patente. Perchè è inutile negarlo: ci dimentichiamo tutto meno che lo smartphone.

SPID e Carta d’identità elettronica rimarranno ancora attivi, anche se è prevista la dismissione per il 2025. Come sai sono un sostenitore dello SPID e la sua eliminazione mi lascia molto perplesso. Eliminare lo SPID significa obbligare all’utilizzo dell’app IO. Questo non sarebbe male se non fosse che avere IO installato significa anche poter ricevere, con valenza legale, notifiche da parte della Pubblica Amministrazione. Per chi ha partita iva questa cosa differisce poco dal ricevere una diffida a pagare tramite PEC ma per il comune cittadino questo sistema di notifica potrebbe essere un grande problema.
Ma c’è un potenziale altro problema con l’app IO che riguarda i pagamenti: secondo l’analisi di Valentino Spataro una volta autorizzato un pagamento i tuoi dati verranno condivisi con tutte le Pubbliche Amministrazioni che saranno in grado di addebitarti la qualunque. Non voglio ripetere parola per parola la sua analisi: non sarebbe giusto oltre che irrispettoso. Ti lascio nei link le puntate di Caffè 2.0 dove ne parla: ti consiglio di ascoltarli attentamente per farti un’idea dei possibili difetti intrinsechi di IO. Per molti questo non è un problema ma se mi ascolti da un po’ sai bene che sono per un utilizzo consapevole delle tecnologie. 

Ti ho parlato della comodità di poter avere i propri documenti anche in caso di dimenticanza del portafogli a casa coi documenti cartacei. Ma cosa succederà in caso di smarrimento o furto dello smartphone?  Come saranno protetti i tuoi documenti da occhi indiscreti? L’app sarà protetta da pin o impronta digitale per far si che non la possa aprire chiunque. Ma secondo me questo dovrebbe essere solo il secondo step di sicurezza. Come primo passaggio ti consiglio comunque di abilitare lo sblocco con impronta o Face ID: avrai così due livelli di sicurezza per i tuoi documenti. E magari usa due pin di emergenza differenti per lo sblocco del telefono e per lo sblocco di IO.

Ovviamente quando si tratta di tecnologia, Pubblica Amministrazione e dati personali quasi automaticamente nascono linee di pensiero complottiste più o meno comprensibili o condivisibili. Non sono un amante delle teorie del complotto quindi mi limito solo a riportarti che c’è chi ha già trovato il modo di associare questa novità ad nuovo Grande Fratello orwelliano. Che poi magari sono gli stessi che pagavano le Goleador con la carta per avere il cashback di Stato facendosi tracciare ogni singolo pagamento.

Ironia a parte personalmente tarderò il più possibile l’adozione di questa tecnologia per i motivi legati ai pagamenti automatici che ti ho detto in questo episodio. Ovviamente non voglio assolutamente indirizzare la tua idea in un verso o nell’altro. Ma credo sia giusto che anche tu abbia delle basi sulle quali fare la tua scelta. E spero di essere riuscito a dartele. A proposito: fammi sapere attraverso il canale telegram cosa ne pensi!
Da oggi vorrei provare anche un altro mezzo per rimanere in contatto: sentiti libero di scrivermi a ale@tecnoriflessioni.com domande, proposte o quant’altro!

Detto questo non mi resta che invitarti su TecnoRiflessioni.com per approfondire attraverso le fonti che ho utilizzato e ti do appuntamento al prossimo episodio. Ma non prima di aver ascoltato la citazione d’autore! 

 

Quello che è pericoloso è non evolvere (Jeff Bezos)

 

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