Fediverso e Threads

di | Marzo 10, 2024

L’arrivo in Europa di Threads ha riacceso i fari sul fediverso: ma di cosa si tratta?

Il fediverso è un insieme di server che in questo mondo si chiamano istanze che comunicano tra di loro. Immagina ad esempio un Facebook suddiviso in tanti altri più piccoli facebook che possono comunicare tra di loro in quella che viene chiamata federazione. E da qui appunto il nome “Fediverso”.

Ti parlerò più avanti di quanto questa decentralizzazione sia importante.

 

Ascolta “Fediverso e Threads” su Spreaker.
Threads è il nuovo social network lanciato da Instagram e senza girarci troppo attorno è già il più diretto rivale di Twitter/X.
Se non lo sai Twitter è un social di microblogging, un posto dove puoi pubblicare status brevi e che viene molto utilizzato da politici, giornalisti e attivisti. L’anno scorso Twitter è stato acquistato da Elon Musk che in pochi mesi è riuscito a scontentare praticamente tutti: utenti, azionisti e di conseguenza gli inserzionisti. Le stime parlano di una perdita di valore del 75%. Oggi vale un terzo rispetto al 2022. Un tracollo impressionante.

Le ragioni sono molteplici, se lo vorrai ne possiamo parlare in una puntata dedicata. Per ora ci basta sapere che Twitter è diventato un covo di estremisti, complottisti e diffusori di fake news. Il tutto condito da BOT e profili falsi. La famosa spunta blu non identifica più un profilo verificato ma semplicemente un utente pagante. Ah: ora non si chiama nemmeno più Twitter ma X, un tentativo di Musk di portare a termine un suo vecchio progetto del 1999.

Threads funziona praticamente come Twitter con l’aggiunta di poter postare delle clip audio di 30 secondi. Il più delle volte queste clip vengono trascritte fedelmente. Ma la vera potenza di Threads è già la base di utenti: per usarlo devi avere un profilo Instagram e quindi potenzialmente ogni utente instagram è un utente Threads. E questo dettaglio è importantissimo: chiunque può sbarcare su Threads con la certezza di ritrovare subito gran parte dei propri contatti! In pratica lo scoglio iniziale di ogni nuovo social è stato scavalcato: tutti si iscrivono perchè sanno già di trovarci tutti. Senza paura di percepire una piazza piena di sconosciuti come purtroppo può accadere altrove.

Ma dov’è questo altrove? Per altrove intendo il fediverso. Il nome più popolare e che ha raccolto più utenza in fuga da Twitter è sicuramente Mastodon. L’interfaccia grafica essenziale e il funzionamento molto simile lo hanno reso una valida alternativa. Ma Mastodon non è un server: Mastodon è un software basato sul protocollo Activity Pub che consente la condivisione e la federazione delle stesse istanze. Questo comporta che il mio account sul server Mastodon.uno sia seguibile, condivisibile e commentabile anche da un utente di un’altra istanza. Ma non solo: questo protocollo permette ad esempio la comunicazione di PixelFed con Mastodon. PixelFed è un clone di Instagram ma decentralizzato e federato. Stessa cosa vale per blog, aggregatori di notizie, piattaforme di podcasting e condivisione video simili a youtube o spotify. Addirittura esiste Castopod: una piattaforma per ospitare podcast direttamente collegata al fediverso. E non ti nascondo due cose: sto provando Castopod in privato e sto pensando di traslocare questo podcast proprio su Castopod. A dirla tutta sto provando diverse istanze del Fediverso: è un concetto che mi affascina e incuriosisce molto. Ti lascio su TecnoRiflessioni.com qualche link per curiosare queste istanze!

Detto così può sembrare complicato ma in realtà è un concetto a cui sei sicuramente già abituato. Pensa alle email: dal tuo account puoi spedire a utenti gmail, libero.it e via dicendo. I nomi utenti nel fediverso assomigliano alle email anche nel formato: è infatti @ nome utente @ indirizzo dell’istanza. Nel mio caso @alecama@mastodon.uno oppure @alecama@misskey.social. Si: ne ho due. Come ho detto poco fa sto cercando l’istanza che mi piace di più. 

Questa rete decentralizzata è gestita il più delle volte da volontari o piccole associazioni che dettano le regole e gli argomenti trattati dalla propria istanza. Questo significa che puoi iscriverti ad una istanza che parla principalmente di videogiochi ma potrai comunque vedere e partecipare alle discussioni su altre istanze. E se non ti trovi più bene dove stai puoi scaricare tutti i tuoi dati e trasferirti altrove senza perdere alcun follower e senza dover ricercare tutti gli account che stavi seguendo. Mettici anche che non esistono un Musk o uno Zuckemberg di turno che possano fare il bello e il cattivo tempo su tutto il Fediverso. Un amministratore potrà dettare le regole della propria istanza che verrà isolata dal resto della comunità se lui o i suoi utenti oltrepasseranno certi limiti etici e morali.
Ogni utente è libero di silenziare, cioè di non vedere, i post di determinati utenti ma addirittura può filtrare un’intera istanza con tutti i suoi partecipanti. E la stessa cosa può essere fatta da una istanza verso un’altra.  

Capisci quanto sia importante questo sistema federato? L’esempio più pratico è proprio X (o twitter che dir si voglia): Elon Musk ha cambiato le regole della sua piattaforma e questa cosa non è piaciuta a utenti e inserzionisti. Molti utenti si sono spostati su Mastodon ma hanno perso i collegamenti con le persone che seguivano. Se questo fosse successo su una istanza Mastodon non ci sarebbero stati problemi: sarebbe bastato scaricare i propri dati e cambiare istanza mantenendo tutti i contatti.

Un altro motivo per cui apprezzare il fediverso è la tutela dei dati personali: normalmente le istanze non fanno alcuna profilazione dell’utente per scopi commerciali. Come ti dicevo prima le istanze sono gestite solitamente da associazioni di volontari che mantengono attivi i servizi attraverso donazioni. O pagando di tasca propria. E ti sembrerò ripetitivo ma se l’istanza dove sei di casa inizierà a profilarti non dovrai fare altro che scaricare i tuoi dati e cambiare istanza. Semplice, facile e trasparente.

Ma proprio per questi motivi di privacy e profilazione alcuni amministratori di istanze sono riluttanti all’ingresso di Threads nel fediverso: Threads è di Meta e Meta vive di profilazione. I permessi richiesti dall’app parlano chiaro: tutto ciò che può leggere per profilarti viene letto. E per i puristi questo è inaccettabile. Un altro motivo è la quantità di utenza portata da Threads. Potenzialmente tutta l’utenza Instagram può essere su Threads. Basta infatti un account instagram per registrarsi a Threads. E questo è un grosso problema: ogni post sul fediverso viene copiato su tutte le istanze impegnando risorse. Per Meta non è un problema, per la piccola associazione questo si traduce in costi probabilmente insostenibili.

Ma non è tutto: c’è la paura che Meta possa applicare la strategia delle tre E che tradotta è Abbraccia, Estendi, Estingui. In pratica abbraccia uno standard, mettici mano per renderlo incompatibile per far si che le piattaforme originali muoiano. Eliminando di fatto la concorrenza. Strategia già usata in passato da Microsoft e Google ad esempio.

Per ora sono comunque una minoranza le istanze che hanno deciso di bloccare preventivamente Threads. E c’è da dire che al momento Threads non è nemmeno collegato totalmente al fediverso. Sono tutte lecite preoccupazioni e solo col tempo vedremo se diventeranno realtà, soprattutto le più drastiche!

A me il fediverso sta piacendo molto: a livello tecnico sta mettendo le basi per il futuro dei servizi su internet ma allo stesso tempo profuma di quella vecchia internet libera, sana e incontaminata di 20 anni fa. La decentralizzazione dei servizi più utilizzati è una ripresa della libertà di Internet, soprattutto dei propri dati. Dati che come ti ho già detto in altri episodi barattiamo ogni giorno per comodità.

 

Spero di esser riuscito a spiegarti un po’ meglio il concetto di fediverso e come sempre ti lascio link e fonti su TecnoRiflessioni.com. Ci tengo anche a ricordarti il canale Telegram dove poter commentare la puntata insieme agli altri partecipanti.

 

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