IT-ALERT

di | Luglio 24, 2023

Si fa un gran parlare di IT-Alert in questo periodo. Avrai letto o sentito parlare di questo innovativo sistema che ci avviserà tramite messaggino sul telefono di calamità naturali, allerte meteo e pericoli gravi e imminenti.

Ascolta “IT-ALERT: curiosità e funzionamento” su Spreaker.
 

Per come viene descritto sembrerebbe qualcosa di nuovissimo e veramente innovativo. Ma la realtà è un pochino diversa: questo servizio poteva già essere attivo dal 1997. Si perchè IT-Alert non fa altro che usare una tecnologia vecchia quanto il GSM. Sto parlando infatti di quello che tecnicamente è chiamato cell broadcasting.
Se come me hai avuto in mano un vecchio cellulare ti ricorderai che sul display potevi far apparire il nome della cella alla quale eri collegato. Bene: quello è il cell broadcasting ed è quello che sta alla base di IT-Alert. E se te lo ricordi sappi che non siamo più dei ragazzini.

 

Sono sicuro che in tanti catastrofici film americani avrai visto i messaggi della polizia inviati sui telefonini per far evacuare la popolazione. Magari a causa di qualche imminente invasione aliena. Ecco: quello è l’equivalente del nostro IT-Alert.

Una tecnologia simile è presente anche nella tua autoradio: è il sistema RDS, cioè quello che viene comunemente utilizzato per far comparire il nome della Radio e della canzone che stai ascoltando. Le informazioni trasmissibili con l’RDS sono molteplici e comprendono anche quelle di emergenza e allerta che credo non siano mai state utilizzate, per lo meno in Italia.

 

Trovo sempre incredibile come vecchie tecnologie, seppur evolute nel tempo, riescano a diventare di colpo famose grazie ad articoli e servizi enfatizzanti. Ci sono però alcuni problemi da evidenziare: se il telefono non ha copertura non riceverà nulla e in caso di blackout nessuno riceverà nulla a causa della mancanza di corrente per trasmettere. Oltretutto il messaggio inviato potrà essere ricevuto anche da dispositivi che non si trovano precisamente in quella zona a causa della copertura delle antenne.

Il principio di funzionamento è molto semplice. Ipotizziamo che nella mia piccola Luino sia prevista un’allerta meteo apocalittica e ci sia la necessità di evacuare la zona. Dalla centrale operativa selezioneranno la zona di interesse e il messaggio verrà inviato a tutti i dispositivi coperti dalle antenne cellulari presenti nella zona. A queste antenne ci saranno però collegati anche dispositivi che si trovano in zone limitrofe ma che sono raggiunti dal segnale che copre Luino. Così dovrebbe essere facile capire il perchè questi avvisi verranno ricevuti anche da chi non ne sarebbe interessato. Posso quindi immaginare che il testo del messaggio verrà studiato per includere precisamente la zona di interesse e far si che non si allarmino i cittadini fuori dalla reale zona colpita.

 
Per farti capire la portata di questo problema ti dico solo che ai tempi della Omnitel il mio cellulare si agganciava dall’altra parte del lago. E spesso capita ancora! Sembrerà una cosa di poco conto ma questo creava una perdita di tempo nelle chiamate ai numeri di emergenza. La telefonata veniva presa dalle strutture piemontesi che dovevano poi rigirarle a quelle lombarde. Se stai telefonando perchè ti han rubato le gomme  puoi anche aspettare, ma se stai chiamando per chiedere un’ambulanza sai bene quanto siano importanti anche pochissimi secondi di attesa in più o in meno.
Gli smartphone hanno mitigato questo fenomeno trasmettendo sempre la posizione quando chiami i numeri di emergenza.

 

Ma a proposito di vecchie tecnologie: ti ricordi il cercapersone? In Italia lo conoscevamo anche col marchio SIP Teledrin e lo abbiamo dismesso il 31 dicembre 2005 per via della capillare diffusione dei telefoni cellulari. È interessante sapere che in molti ospedali in giro per il mondo il cercapersone viene ancora utilizzato per motivi tecnici: ad esempio in sezioni blindate come la radiologia le onde radio FM del cercapersone riescono a passare al contrario di quelle delle reti cellulari.
Un gruppo internazionale di radioamatori sta mettendo insieme una rete amatoriale per i cercapersone per sopperire ai problemi del sistema cell-broadcasting che ti ho raccontato poco fa. 

Questa rete è potenzialmente più affidabile perchè qualsiasi radioamatore può mettere in piedi una stazione trasmittente. In caso di blackout basterebbe un piccolo generatore o un gruppo di continuità per tenerla attiva per parecchio tempo. Il consumo di batteria di un cercapersone è poi irrisorio: altro che smartphone perennemente in carica!
Ammetto che tanti mesi fa, per curiosità e collezionismo, comprai su eBay un paio di vecchi teledrin: senz averlo previsto  sono già pronto a ricevere comunicazioni nel caso qualche meteorite decidesse di schiantarsi sulla terra! Scherzi a parte: trovo molto interessante questo progetto anche se credo che non vedrà mai un’adozione di massa a differenza di IT-Alert che di fatto è già attivo per tutti da praticamente sempre.  

 

Se sei preoccupato per la privacy sappi che non ne hai motivo: il sistema è unidirezionale e non consente l’invio di dati dal telefonino. Ma tanto, a tracciarti, ci penserà già qualche altra app che hai nel telefono.
Mi è capitato di leggere anche procedure per disattivare questa funzionalità. Sono guide rivolte agli utenti Android più smaliziati ma sappi che è un errore pazzesco farlo! IT-Alert non è un’applicazione e soprattutto non mette in alcun modo a rischio la tua privacy. E non incide nemmeno sulla durata della batteria. 

 

 

Vecchio, non obsoleto

(Terminator Genisys)

 

 

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